Il 29 settembre, presso il Cenacolo degli Agostiniani, a Empoli, si è tenuto il Convegno “Povertà – Patto – Cooperazione – Solidarietà – Sviluppo locale. Un percorso di crescita per tutti”, realizzato in collaborazione da Confcooperative Federsolidarietà nazionale e regionale e dall’Associazione ‘Vecchie e nuove povertà’ di Empoli.

Il convegno s’inquadra all’interno dell’azione che Federsolidarietà sta promuovendo sul tema “Sviluppo Locale e Cooperazione Sociale” realizzando seminari territoriali con l’obiettivo di approfondire le tematiche sviluppate nella pubblicazione ‘Sviluppo locale e cooperazione sociale – Beni comuni, territorio, risorse e potenzialità da connettere’ e rilanciarle, coinvolgendo le cooperative sociali e i consorzi aderenti nella riflessione sul ruolo della cooperazione sociale come agente di sviluppo locale e interloquendo con tutti gli attori locali che possano approfondire ed arricchire il dibattito sullo sviluppo locale di nuovi ed ulteriori spunti di riflessione.

Sono intervenuti il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, il Presidente di Federsolidarietà nazionale, Giuseppe Guerini, la Dirigente della Regione Toscana, Paola Garvin, la Presidente di Confcooperative Toscana, Claudia Fiaschi, il Sindaco di Empoli e vice Sindaco Metropolitano, Brenda Barnini, il Presidente di Federsolidarietà Toscana, Fabio Palmieri, l’Onorevole Dario Parrini, componente della V commissione ‘Bilancio, tesoro e programmazione’ della Camera, il Coordinatore del gruppo di lavoro nazionale “Sviluppo locale e cooperazione sociale” di Federsolidarietà, Francesco Sanna.

E’ stata presentata  – a più voci e da tutti gli attori locali, pubblici e privati, che ne fanno parte a vario titolo e con il coordinamento  del Presidente del Consorzio Co&So Empoli, Claudio Freschi –  la storia di sviluppo locale e cooperazione sociale del “Progetto WIN”. Il progetto è stato analizzato nel dettaglio da Claudio Freschi, Paolo Pomponi, Sindaco delegato alle Politiche sociali per l’Unione dei Comuni del Circondario Empolese Valdelsa, don Guido Engels, Presidente dell’Associazione VNP, Nicola Longo e Rossano Rossi, Segretari Cisl e Cgil dell’Empolese Valdelsa, Paolo Regini, Presidente della locale BCC e Paola Fortini, Assistente sociale e coordinatrice del progetto.

Le parole chiave sono state, per l’appunto, quelle del titolo: povertà, patto, cooperazione, solidarietà e sviluppo locale e il concetto di replicabilità del progetto  – che vede la compartecipazione di 61 enti/organismi del territorio –  è affiorato più volte negli interventi per descriverlo. Paola Garvin ha sottolineato, infatti, come “la Regione farà da punto di raccordo perchè il Progetto Win diventi il modello da poter replicare sul territorio toscano”.

L’altro concetto emerso più volte è stato quello della cooperazione sociale come agente naturale di sviluppo locale “per la sua predisposizione  – ha dichiarato Fiaschi nell’aprire la tavola rotonda –  ad occuparsi di territorio e di comunità, promuovendo e soprattutto sviluppando tutte quelle potenzialità inespresse che ci sono nel Paese, quelle risorse latenti che potrebbero generare sviluppo”. “Dotarsi di una strategia sulla povertà  – ha aggiunto Fiaschi –è un atto dovuto, così come costruire pari opportunità di crescita all’interno di una comunità che faccia sentire le persone parte di qualcosa”.

“A prima vista,  – ha affermato Guerini  il tema dello sviluppo economico e dell’attrattività territoriale parrebbe molto lontano dai temi e dall’identità della cooperazione sociale, ma così non è: il protagonismo economico, sociale, culturale, sono le chiavi per nuovi processi di sviluppo ed anche per una nuova visione di un welfare non più consequenziale rispetto alle altre politiche, ma esso stesso fattore integrante di tutte le politiche locali e quindi di tipo generativo. Dentro questo quadro, le risorse da valorizzare non sono (solo) i trasferimenti monetari del settore pubblico ma, soprattutto, quelle (non monetarie) già presenti nei territori, talvolta abbandonate, delle quali bisogna che qualcuno se ne faccia carico. Finalmente  – ha continuato Guerini –  si inizia a parlare di realizzare una politica strutturata sulla solidarietà che riconosce le disfunzioni che l’accentramento delle ricchezze crea”. 

“La cooperazione sociale  – ha aggiunto Sannaha una predisposizione naturale a costruire percorsi di sviluppo territoriale dal basso, sia per la sua caratteristica di prendersi   carico di, sia perché negli anni ha provato, fin dalla sua legge istitutiva e fors’anche prima, a costruire risposte integrate che mettono al centro la persona e tutti i suoi bisogni ed istanze. Al contempo la cooperazione sociale ha vissuto e vive un’esperienza di comunità che si fa impresa per dare risposte in quello specifico territorio”.

Brenda Barnini ha sottolineato “come sia difficile, in genere, fare rete e fare squadra, e il Progetto Win testimonia, invece, che è possibile. Il progetto nasce e si sviluppa dalla consapevolezza che ognuno di noi da solo non è sufficiente ad affrontare il problema della povertà”. “Win  – ha proseguito l’on. Dario Parrini –  ha pochi eguali a livello nazionale e dalla creatività laboriosa del terzo settore nascono azioni finalizzate a rendere autonomo chi le riceve ma anche a rendere più ricca, consapevole e coesa la società”.

Il Ministro Poletti, chiudendo i lavori, ha dichiarato che “il Progetto Win è un esempio di come si concretizzano le buone idee. Dobbiamo prendere coscienza della realtà e non vergognarcene  – ha continuato il Ministro -. La povertà non è una colpa, nè della persona nè dello Stato. Dobbiamo avere il coraggio di investire nel contrasto alla povertà: è doveroso, è giusto, conviene, produce valore economico, minor spesa, migliora il vivere sociale oltre che personale e familiare. Combattere la povertà è necessario sia dal punto di vista etico che da quello economico. La sostenibilità sociale è fondamentale per il benessere di una società.

Pubblico e privato  – ha proseguito il Ministro –  devono lavorare insieme, è necessario cambiare la modalità di agire. C’è bisogno di una governance nuova per lavorare insieme e voi avete dimostrato di saperlo fare. Questo stile moltiplica le forze e i risultati positivi. Vorrei utilizzare il vostro progetto per creare un’idea di governance che funzioni e dove a decidere ci siano anche coloro che dovranno gestire gli interventi sui territori. È un’operazione complessa che va fatta perché solo se riusciamo a creare un’adeguata infrastrutturazione capace di fare questo lavoro ha un senso sostenere il reddito e lavorare per l’inclusione. Dobbiamo impegnarci per creare questa struttura stabile di riferimento e, di volta in volta, metterci le risorse; e quindi monitorare, verificare e rendicontare alle comunità il buono e il bello ma anche gli insuccessi per poi riuscire a migliorarci. Vi considero  – ha concluso Poletti –  un’esperienza utile per queste mie idee e vorrei continuare ad avervi come interlocutori per realizzarle”.


Fonte: http://www.confcooperativesardegna.it/notizie/contrasto-alle-poverta-da-empoli-un-progetto-di-sviluppo-locale/