Si è svolta ieri, presso la sede di Confcooperative Sardegna, una conferenza stampa congiunta delle sigle del terzo settore sardo. Nove organizzazioni unite per chiedere un cambio di rotta alla giunta Pigliaru: attuare la legge regionale sulle politiche sociali, ed aggiornare le tariffe per le prestazioni socio sanitarie ed assistenziali. Queste le principali rivendicazioni di Confcooperative Federsolidarietà Sardegna, Legacoopsociali, Agci, Acli, Arci, Uisp, Fish, Cnca e Aias, che già lo scorso gennaio avevano chiesto un incontro alla giunta regionale, senza ottenere alcuna risposta.
“Chiediamo all’amministrazione regionale un deciso cambio di rotta” afferma Francesco Sanna, Presidente di Federsolidarietà Sardegna “per far si che le politiche sociali diventino elemento strategico nelle politiche di sviluppo della nostra regione. Per il benessere di tutti, in particolare delle fasce più deboli. Tutti insieme vogliamo evitare che i servizi alla persona siano messi a rischio o siano di qualità non adeguata”.
“Gli strumenti legislativi esistono”, spiega Francesco Sanna riferendosi alla l.r. 23/2005, “ma non sono mai stati attuati. Senza di essi la fornitura di prestazioni assistenziali a minori, famiglie, anziani e disabili resta frammentata e non economica. In questi ultimi anni il terzo settore ha dimostrato di reggere il peso della crisi molto meglio di altri comparti: rappresentiamo una realtà solida, sostenuta da 30mila laoratori ed almeno 60mila volontari, preziosi sia nell’ambito sociale che occupazionale”.
Gli articoli sui principali quotidiani regionali:
24/3/15 – Articolo Unione Sarda su Conferenza stampa Federsolidarietà Sardegna
24/3/15 – Articolo Nuova Sardegna su Conferenza stampa Federsolidarietà Sardegna