Importante riconoscimento per la Società Cooperativa S’Abba Frisca di Dorgali: l’omonimo museo gestito dalla cooperativa è il primo, tra le strutture private, ad ottenere l’accreditamento da parte della Regione Sardegna.
Grazie agli standard qualitativi garantiti, in linea con quanto previsto dalla normativa regionale e nazionale in materia di beni culturali, il Parco Museo S’Abba Frisca di Dorgali verrà inserito a pieno titolo nell’albo regionale degli istituti e dei luoghi della cultura: è il primo caso di riconoscimento tra i musei e le raccolte museali di “interesse locale”, la cui titolarità è ascrivibile ad enti pubblici non statali, ecclesiastici e a soggetti privati.
Con la determinazione n. 1548 del 01/12/2017, con cui la Direzione Generale dei Beni Culturali, informazione, Spettacolo e Sport dell’Assessorato della pubblica istruzione della Regione Sardegna ha reso noto l’esito dell’attività istruttoria finalizzata alla valutazione delle domande di Riconoscimento regionale dei musei e delle raccolte museali, si chiude positivamente un difficile percorso di istituzionalizzazione durato più di 10 anni e portato avanti parallelamente al miglioramento dell’offerta culturale, che ha visto il Parco Museo precursore nel panorama regionale nei rapporti tra museo privato, Regione, Ministero dei Beni Culturali, Soprintendenza, Comune, Provincia.
È attesa inoltre nelle prossime settimane, la dichiarazione di interesse culturale ai sensi dell’art. 10 del DL 42/2004 e s.m.i. con la quale verrà riconosciuta la grande valenza della collezione di armi custodita a S’Abba Frisca da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Nuoro e Sassari. L’itinerario etnonaturalistico, unico nel suo genere in Sardegna, ha registrato negli ultimi anni un crescente interesse da parte di un’utenza sempre più variegata con numeri importanti per quanto riguarda la didattica scolastica e gli stranieri.
Con l’accreditamento del Parco Museo S’Abba Frisca, si consolida l’offerta turistica del Comune di Dorgali che può ora vantare, grazie al precedente riconoscimento del Museo Archeologico, ben due musei ai vertici nel panorama Sardo.
Il Parco Museo è socio del “Distretto Culturale del Nuorese” e collabora con gli altri musei aderenti a Confcooperative Nuoro Ogliastra alla promozione del territorio.
Il percorso etnografico del Parco Museo si sviluppa tra interni ed esterni dove sono esposti circa 4500 reperti della cultura barbaricina: il carro, l’aratro, l’antica mola asinaria, la macchina per ferrare i buoi, ma anche l’officina del fabbro, il frantoio in pietra a trazione animale, la cucina con il forno per il pane carasau, gli oggetti necessari alla filatura e tessitura, o semplicemente i ferri da stiro, le bilance o le misure di capacità. Di particolare interesse il capanno del pastore (su Cuile) risalente al XIX secolo realizzato in pietra basaltica e tronchi di ginepro. All’interno del parco l’elemento dominante è l’acqua: alimentate dalla sorgente di S’Abba Frisca numerose fontane, cascate e zampilli arricchiscono l’itinerario che si snoda tra camminamenti megalitici, siepi ed alberi secolari. Il giardino si estende per una superficie di 4 ettari, ospita circa 450 essenze della macchia mediterranea oltre a diversi animali. Nel corso del 2017 è stato portato avanti il restauro della noria, macchina per il sollevamento dell’acqua a trazione animale risalente alla metà del milleottocento, attualmente l’unica funzionante in Sardegna.