Riportiamo integralmente l’intervista a Luigi Chisu, presidente della cooperativa Vigilanza La Nuorese e componente del Consiglio Regionale di Lavoro e Servizi, pubblicata sul sito del progetto Netcoop (https://www.netcoop.it).

Netcoop è il network di Confcooperative Lavoro e Servizi  che mette in comunicazione le cooperative di Confcooperative Lavoro e Servizi con l’obiettivo di realizzare una rete semplice e funzionale che possa stimolare una maggiore conoscenza tra le associate incoraggiarne la digitalizzazione, l’utilizzo dei social network e favorire l’aggregazione tra cooperative.


 

Una storia di successo che viene da lontano e la scelta di investire nel benessere dei lavoratori. Parla a Netcoop Luigi Chisu, presidente della cooperativa Vigilanza La Nuorese e componente del Consiglio Regionale di Lavoro e Servizi.

Come avete affrontato questo lungo periodo di crisi dovuto all’emergenza Covid?

”Per entrare nell’argomento è utile raccontare brevemente chi siamo e come siamo arrivati ad essere la realtà che siamo. Noi siamo nati come cooperativa di vigilanza nel 1978, anche se va detto che nella città di Nuoro dove nasciamo e risiediamo già negli anni ’50 esistevano le guardie particolari giurate, trattandosi dello stesso istituto tramutatosi poi in cooperativa. Istituto che faceva più che altro ronde ispettive e controlli in attività commerciali. Insomma, è un’attività quella della vigilanza che esiste da circa 70 anni. È una delle prime in Sardegna. Oggi siamo una realtà per tutto il mercato regionale, quanto a numeri e fatturato; contiamo infatti, fra soci e dipendenti, 420 persone e un fatturato da 14 milioni di euro. Siamo una società in crescita e abbiamo un futuro roseo davanti, perché siamo sani e ci sono tutte le condizioni per andare avanti negli anni e assicurare la continuità lavorativa, che è ciò che ci interessa di più. Siamo partiti da lontano, con lavori che ci danno la possibilità di contare su risorse per innovazione e investimenti. La missione della cooperativa infatti è migliorarsi sempre, così da essere scelti dal mercato; facciamo un’attività legata alla sicurezza e il mercato è molto attento alla caratteristiche delle realtà. Ci stiamo muovendo investendo e acquisendo certificazioni di qualità che ci danno anche punteggio per le gare di appalto, corsi di formazione continui per il personale e varie attività di servizi e proposte per il mercato. Penso al lavoro con i droni, da circa un anno e mezzo/due, utili per esempio ai comuni per la sorveglianza relativa alle discariche abusive o anche alle cooperative di pescatori, che soffrono la sottrazione di pesce da parte di abusivi. Penso anche alle unità cinofile, per cui abbiamo acquisito cani e addestratori, e abbiamo realizzato un canile all’interno della nostra sede di Cagliari. Questi e altri servizi li offriamo come miglioria nella progettualità delle gare di appalto, sia per quanto riguarda i porti, noi operiamo sia a Cagliari che a Olbia/Golfo Aranci in ATI, che aeroporti e aree industriali. Vengo alla domanda sulla pandemia. Come tutti siamo stati in affanno, perché è stata improvvisa e reperire mascherine e dispositivi per la sanificazione è stato complesso; ma abbiamo avuto anche un problema importante, ovvero che all’inizio il nostro medico competente ha fermato oltre 30 guardie particolari giurate in servizio perchè soggetti fragili: lascio immaginare che ci siamo trovati di punto in bianco con trenta persone in meno, alle prese con il dover coprire anche i loro turni. Abbiamo dovuto chiedere grandi sacrifici al personale, anche con doppi turni, perché una guardia giurata non si assume in un giorno ma ci vuole almeno un mese e mezzo, anche due, di formazione. Sono serviti un grande impegno e sacrificio da parte della direzione, dei soci e dei lavoratori. Ci siamo poi subito attivati per fornire servizi al pubblico e al privato, come ad esempio la rilevazione della temperatura sia con personale che senza personale. Noi peraltro dagli anni 2000 abbiamo un settore tecnico interno che opera nel comparto allarmi e videosorveglianza, quindi ci siamo subito attivati per fornire questi servizi; per esempio dove c’è il personale il servizio prevedere termoscanner, telecamere termiche e rilevatori di temperatura, dove invece il personale non c’è abbiamo soluzioni come l’accesso intelligente: al passaggio di una persona con temperatura corporea che supera i 37,5, per esempio, le porte non si aprono. Stiamo cercando di muoverci in questa maniera, facendo ovviamente sempre informazione corretta con il nostro personale sulle regole e su come comportarsi in determinate situazioni”.

Voi avete implementato dei servizi legati alla tutela della salute e del benessere dei vostri dipendenti: ce ne parla?

”Già da qualche anno abbiamo deciso di investire assumendo nella nostra cooperativa una psicologa, con la mission del benessere del lavoratore e della sua famiglia. Vengono organizzati dei colloqui personalizzati e di gruppo, molto importanti per tutto il personale della nostra azienda. Sia chi lavora all’interno che all’esterno. Questo per evidenziare eventuali problematiche che al telefono si risolvono in maniera diversa che vedendosi e confrontandosi di persona con chi può dare dei consigli. Questa iniziativa ha giovato molto ai lavoratori e abbiamo deciso di estendere l’attività di questa figura anche alle famiglie dei lavoratori. Può accadere che il lavoratore abbia problemi a casa, come può accadere a tutti: facciamo in modo che questi problemi non vengano portati sul lavoro. La guardia giurata fa un mestiere impegnativo e allo stesso tempo è armata, quindi per il benessere del lavoratore stesso abbiamo deciso di fare questo investimento che ha dato frutti. All’inizio c’è stato scetticismo, come prevedibile, e la figura in questione è stata presa con le pinze. Ci abbiamo messo del tempo a far capire ai lavoratori che era nel loro interesse confrontarsi con una figura che oggi è insostituibile. Oggi peraltro c’è un coordinamento fra la figura e la società, perché i lavoratori a volte fanno presenti aspetti e dinamiche che magari noi non conosciamo, e sulle quali possiamo intervenire. In questo modo possiamo ascoltare anche il parere dei lavoratori su dove e come la cooperativa può migliorare, sulle mancanze. Dando così valore al parere della singola guardia giurata”.

Tutte le professioni evolvono ormai nel digitale, dalla gestione al marketing: pensa che la vetrina digitale Netcoop, strumento messo a disposizione dalla Federazione per costruire sinergie e relazioni fra cooperative e fra cooperative e pubblico, possa essere un valore aggiunto per la ripartenza delle cooperative?

”Sicuramente è un valore aggiunto. Da soli non si va da nessuna parte. Io faccio parte di Confcooperative da 30 anni e ricordo con piacere un’iniziativa di Confcooperative regionale di Cagliari in cui erano state organizzate giornate nelle quali si riunivano cooperative per presentarci, incontri a due nei quali abbiamo approfondito dove e come potevamo collaborare. Questo per dire che Confcooperative già da tempo lavora per far incontrare le cooperative, e da quando è nata Netcoop l’aggiornamento è continuo. Oggi, torno a ripeterlo, per i grandi lavori se non si va in ATI non ce la si fa. Noi peraltro siamo agevolati perché la sicurezza può lavorare con tutti gli altri settori, e quindi potremmo collaborare con tutti. Io sono molto contento di questa iniziativa che è stata presa già da tempo e promuove sinergie commerciali fra cooperative, la sposo in pieno e ne farò utilizzo tutte le volte che sarà necessario”.